Quando ti guardi allo specchio vedi una sconosciuta

Che poi io davvero vorrei amarmi, davvero vorrei piacere a me stessa, perché forse è proprio perché non piaccio a me stessa che faccio schifo agli altri, o forse faccio schifo e basta. Non lo so, so solo che mi viene da piangere, penso a come sono e piango, piango, piango, piano. E nessuno mi sente, perché infondo.. chi vuoi che ti senta? Chi? Sei in camera, “stai studiando”, stai ascoltando la musica, sembri essere felice, sorridi sempre, e invece, e invece dentro c’hai la guerra, dentro non ce la fai più, vorresti solo scomparire, ma scomparire veramente, una volta per tutte.

Serena & Felice

Va tutto come avevo previsto e sperato.

Eppure mi sento tutt'altro che serena e felice…

In realtà è il tuo essere ancora lontano, che mi rende profondamente inquieta.

Ma non dovrebbe essere così…

Cosa c'è da temere in ciò che ho scelto, andando decisamente controcorrente?

Nulla.

Perché ho fatto ciò che ho voluto ed ora, so che non sarebbe giusto farmi prendere la mano da stupidi timori.

Perché so già che, quando ci rivedremo, non ci metterai poi molto a strapparmi una risata.

Dopo tutte le lotte, vorrei solo godermi al massimo le vacanze.

(Non sono ancora arrivata al mio obiettivo ma mancano ancora 2 mesi.)

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May 30th, 2020

Kii & Felice

Erano giornate pesanti,

poi, una fame d’arte mi sorprese.

Potevo aspettare che passasse,

ma, poco dopo, decisi che ogni cosa arrivava

e c’era sempre un perché.

Così, iniziai ad abbuffarmi di qualsiasi forma artistica.

Libri, film, musica, teatro.

Ero sconvolta da una bulimia di bellezza.

Non ero mai sazia.

Quella tensione verso il bello,

scoprii che era la vita.

—1992cosechenonsaidime

Originally posted by julsenbastian

“Mi chiamo Marcos. Ho sempre voluto essere Cristóbal. E non intendo dire che voglio chiamarmi Cristóbal. Lui è mio amico; stavo per dire il migliore, e dirò invece che è l’unico. Gabriela è mia moglie. Mi ama molto e va a letto con Cristóbal. Lui è intelligente, sicuro di sé e un agile ballerino. Sa perfino montare a cavallo. Padroneggia la grammatica latina. Cucina per le donne. Poi se le pappa. Io direi che Gabriela è il suo piatto preferito. Qualche sprovveduto potrebbe pensare che mia moglie mi tradisca: niente di più falso. Ho sempre voluto essere Cristóbal, ma nel frattempo non sto con le mani in mano. Mi esercito a non essere Marcos. Prendo lezioni di ballo e ripasso i miei manuali universitari. So bene che mia moglie mi adora. Ed è tale la sua adorazione, che la poverina va a letto con lui, con l’uomo che vorrei essere. Tra i pettorali sviluppati di Cristóbal, la mia Gabriela mi aspetta ansiosa a braccia aperte. Una simile pazienza mi riempie di gioia. Spero solo che il mio zelo sia all'altezza delle sue speranze e che un giorno non lontano arrivi il nostro momento. Quel momento d’amore indissolubile che lei ha tanto preparato, ingannando Cristóbal, adattandosi al suo corpo, al suo carattere e ai suoi gusti, per sentirsi il più possibile felice e a suo agio quando io sarò come lui e lo lasceremo solo.” 

La felicità, Le cose che non facciamo, Andrés Neuman

Ciao Cucciolo,

Oggi facciamo 5 mesi..

Per alcuni sono tanti, per altri sono pochi.

Sai Cucciolo,

tu sei la persona che mi ha reso felice,

La persona che mi ha fatto capire che so essere bella anch’io..

sei la persona che mi ha fatto capire.. che nonostante ho le lamette molto a portata di mano, non le voglio più usare.

Sei la persona che mi fa venir voglia di vivere… di stare bene.

Sei la persona di cui mi sono innamorata, la persona che amo.

Sei il ragazzo che mi ha, come dire, salvato.

Sai amore, prima se dovevo esprimere un desiderio dicevo “voglio essere felice” o cose simili.. adesso voglio solo stare con te, perché tu mi rendi felice.

Sei riuscito a cambiare alcune piccole cose di me.. in meglio.. anche se magari non ci fai caso.

Amore mio, si, mio. Mio. Sono gelosa e lo sai, la mia migliore amica mi definisce pazza per quanto so esserlo. Ma sto riuscendo a contenermi con te.

Amore mio, sei speciale sai? Puoi dire di non esserlo, puoi dire che non ti piaci, che vorresti che ti amassero invece di odiarti.

Ma per me sei speciale, sei la persona più importante della mia vita. E io ti amo più di me stessa. E soprattutto… vorrei non perderti mai.

Perché sarebbe come perdere la felicità.

Sarebbe come perdere la voglia di vivere.

Sarebbe come perdere la cosa più preziona che si possiede,

Come perdere ciò che ti ha vivere.

Sarebbe, quasi, come morire.

Amore. Dovresti vedere l’effetto che mi fai, dovresti essere me e ricevere i tuoi messaggi, le tue chiamate.. sentire la tua voce.. soprattutto quando canti o fai il dolce.. in quei momenti sclero tantissimo.

Cucciolo. Ti amo davvero tanto.

Non lasciarmi mai.

Auguri amore.❣️

“Sono felice se lo sei tu,anche senza di me.”

Mai dare niente per scontato.

Il mare è il mare.

Sbagliare è la cosa più giusta che possa accadere quando è anche la stessa a renderti felice.

[Di spostamenti in avanti e di non luoghi che segnano un viaggio.]

La cartina geografica della felicità

Mi avevi invitato a bere qualcosa. I cuscini e le coperte sotto i fili del bucato. L’ampio manto della notte sopra di noi, rischiarato da ombre luminose e calde. Le inflessioni delle nostre voci nel silenzio, la mia placida disinvoltura, la tua profonda sicurezza. Il flusso ininterrotto dei discorsi, la complicità, l’entusiasmo e quel delicato equilibrio di appartenenza.

La vista era magnifica. Fin dal primo momento in cui avevo posato gli occhi sul panorama ero rimasta incantata dalla grazia immobile dell’architettura di quei palazzi. La luna rifletteva la bellezza dei tetti di Roma e il tempo continuava a sfuggire alla sua decrittazione.

A dispetto della crescente complessità dei giorni precedenti, quella notte tutto appariva sotto una luce diversa. Si vedeva che stavo bene. Respiravo serenità per la prima volta dopo mesi. I miei occhi lampeggiavano. Ti fissavo. Non riuscivo a indagare le sfumature emotive che delimitavano i nostri contorni: cambiavano prima. Cercavo di definire la realtà che percepivo in discorsi organizzati provvisti di senso ma non ci riuscivo. Non serviva interrogarmi sul perché. Non ci riuscivo perché non ce n’era bisogno.

Tu cercavi abilmente di adeguare la velocità della storia alla mia velocità di narrazione. Io conservavo la mia solida e riconoscibile identità di voce narrante. Cucivamo insieme i frammenti dei nostri discorsi interiori. Sperimentavamo tentativi di riconoscimento, isolati su quella terrazza solo nostra.

La felicità era fruibile. Trasparente. Più vicina a una forma di autenticità. Non c’era bisogno di scrutarmi dentro. Non si trattava di una suggestione. Ne eravamo posseduti, totalmente immersi. Non potevamo uscirne perché si formava, si trasformava  e si riformava continuamente. La transitorietà del momento e la sua fruizione immediata non toglievano nulla alla sua effettività.

Per trovarla non bisognava andare lontano. Non c’era bisogno di fantasticare o progettare pensando al futuro. Bastava osservarti. Tanto bastava a sublimare l’incanto e a a insinuare un senso di pienezza nel dissolversi del tempo.

La geografia di quella felicità era completamente slegata dal luogo. Si disegnava a vista.

In una vita in Apnea

Tu sei il bocchettone

dell'ossigeno

Il-pipistrelloh

(instagram: @il_pipistrelloh)

Ieri c'era il sole ed ero depressa.

Oggi c'è nuvolo, probabilmente pioverà, e io sono felice.

Sono fatta al contrario

Approfittate dei minuti in cui sarete felici senza badare troppo agli anni in cui vi sentirete tristi.

- breathing-in-sulfur

Sono felice, per davvero, ma di una felicità strana di quella che ti fa provare una sensazione intensa, magica e forte, è come un turbamento ma bello e la provo allo stomaco, a quella parte lì dell’addome.

Grazie a te.

Perché mi sento invincibile sempre ma quando guardo nei tuoi occhi sono persa totalmente. Devo distogliere lo sguardo per forza perché mi travolgi del tutto.

E non esiste più niente, mi dimentico chi sono, dove sono, mi blocco, non esistono i miei pensieri, non esistono i soldi, i problemi, le persone, il resto del mondo.. ma solo tu.

E io mi sento crollare.

Quanto dannatamente mi eri mancato. Se ci sei tu il resto per me non ha esistenza. A me non serve niente. Mi sento abbastanza con te. Le tue carezze, quando mi stringi le mani, i tuoi sguardi, i tuoi discorsi, i tuoi pensieri, i tuoi ragionamenti, i tuoi abbracci, i tuoi baci rubati e trattenuti perchè sei così unico.

La tua intelligenza che ti rende così sexy.

L’intesa. L’intesa mentale. Una cosa che mi è successa solo una volta tantissimi anni fa, di cui porto un tatuaggio.

Qualcosa sta accadendo… e io non capisco, o forse capisco troppo. Erano mesi. E non c’è mai stato un instante in cui io non ti abbia pensato.

E senza di te ora mi rendo conto che mi ero abbandonata al resto. Quel “resto”..

Ma stasera finalmente eravamo insieme. E tu, sei tu la magia.

Qualunque cosa… le cose vengono. Ormai io lo so, perché sento la tua energia che è connessa alla mia.

E sono felice. Dopo tanto, tanto, tempo. Felice non euforica.

Ma tu chi sei… mi ripeti che io sono un’angelo, ma tu …. mi fai morire e vivere allo stesso tempo.

Niente. Dio è felice. Lui ha le stelle.

Federico Moccia - Tre metri sopra il cielo