Avete presente quando vuoi chiudere un capitolo e ricominciare a scriverne un'altro e a vivere un po’ di più.?
Avete presente quando vuoi chiudere un capitolo e ricominciare a scriverne un'altro e a vivere un po’ di più.?
Capivo che era il momento di lasciar perdere, di andare oltre, ma all'improvviso mi tornavano in mente i suoi modi impacciati di abbracciarmi e i suoi baci grandi, ma anche quelli piccoli, l'impeto che aveva tra le mani quando mi toccava come se fossi bella per davvero, e allora mi sembrava impossibile che non mi sentisse più. Che non avesse più bisogno delle mie incoerenze, della mia voce da bambina, dei miei capelli liscissimi. Mi è sempre sembrato impossibile.
E invece.
-Susanna Casciani.
Certi libri possono cambiare il modo in cui vedi il mondo, dopo certi libri vorresti morire, oppure vivere diversamente.
Se vuoi capire qualcosa, o chiedi a qualcuno, o chiedi a un libro.
Segnalazione: Vernissage di MC Buoso
Voglio ringraziare EmyRose e il blog leggiesogna che ha segnalato il mio libro sul profilo Instagram
GRAZIEEEEEEE 🙂
https://www.instagram.com/p/CKRFr4cDmFs/
Uno dei miei primi vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra, il primo ad informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato pure da un re dell’antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli.
Purtroppo, venni poi a sapere che questo celebre Arturo re di Bretagna non era storia certa, soltanto leggenda; e dunque, lo lasciai da parte per altri re più storici (secondo me, le leggende erano cose puerili). Ma un altro motivo, tuttavia, bastava lo stesso a dare, per me, un valore araldico al nome Arturo: e cioè, che a destinarmi questo nome (pur ignorandone, credo, i simboli titolati), era stata, così seppi, mia madre. La quale, in se stessa, non era altro che una femminella analfabeta; ma più che una sovrana, per me.
Di lei, in realtà, io ho sempre saputo poco, quasi niente: giacché essa è morta, all'età di nemmeno diciotto anni, nel momento stesso che io, suo primogenito, nascevo. E la sola immagine sua ch'io abbia mai conosciuta è stata un suo ritratto su cartolina. Figurina stinta, mediocre, e quasi larvale; ma adorazione fantastica di tutta la mia fanciullezza.
Il povero fotografo ambulante, cui si deve quest'unica sua immagine, l'ha ritratta ai primi mesi di gravidanza.
Il suo corpo, pure fra le pieghe della veste ampia, lascia già riconoscere ch'è incinta; ed essa tiene le due manine intrecciate davanti, come per nascondersi, in una posa di timidezza e di pudore. È molto seria, e nei suoi occhi neri non si legge soltanto la sottomissione, ch'è solita in quasi tutte le nostre ragazze e sposette di paese; ma un'interrogazione stupefatta e lievemente spaurita. Come se, fra le comuni illusioni della maternità, essa già sospettasse il suo destino di morte, e d'ignoranza eterna.
ANTENNA MOBILE PUNTATA #1
“Lavoro, dignità. Lavoro, dignità”. “Sopravvivere non è reato. Essere ambulanti nemmeno”.
Questi due slogan di lavoratrici e lavoratori ambulanti senegalesi e bangladesi della città di Salerno aprono il libro “Vivere non è un reato. Lavoro ambulante e diritto alla città” di Gennaro Avallone e Douda Niang che verrà presentato domenica 24 gennaio all’interno di ANTENNA MOBILE, in diretta sulla pagina Facebook di Radio Charlie.
ANTENNA MOBILE è un format radiofonico promosso da CSC nell’ambito del progetto FAMI Lingua Migrante 2, un appuntamento mensile di approfondimento per la diffusione della cultura e la sensibilizzazione verso tematiche sociali.
“ Se la cultura è un fatto aristocratico, la gelosa coltivazione, assidua e solitaria, di una interiorità che si affina e si oppone alla volgarità della folla (Eraclito: “Perché volete trarmi d’ogni parte o illetterati? Non per voi ho scritto, ma per chi può capirmi. Uno vale per me centomila, e nulla la folla”), allora il solo pensiero di una cultura condivisa da tutti, prodotta in modo che si adatti a tutti, e elaborata sulla misura di tutti, è un mostruoso controsenso. La cultura di massa è l’anticultura. Ma siccome nasce nel momento in cui la presenza delle masse nella vita associata diventa il fenomeno più evidente di un contesto storico, la “cultura di massa” non segna una aberrazione transitoria e limitata: diventa il segno di una caduta irrecuperabile, di fronte alla quale l’uomo di cultura (ultimo superstite della preistoria destinato ad estinguersi) non può che dare una estrema testimonianza in termini di Apocalisse.
Di contro, la risposta ottimistica dell’integrato. Poiché la televisione, il giornale, la radio, il cinema e il fumetto, il romanzo popolare e il Reader’s Digest mettono ormai i beni culturali a disposizione di tutti, rendendo amabile e leggero l’assorbimento delle nozioni e la ricezione di informazioni, stiamo vivendo in un’epoca di allargamento dell’area culturale in cui finalmente si attua ad ampio livello, col concorso dei migliori, la circolazione di un’arte e una cultura “popolare”. Se questa cultura salga dal basso o sia confezionata dall’alto per consumatori indifesi, non è problema che l’integrato si ponga. Anche perché, se gli apocalittici sopravvivono proprio confezionando teorie sulla decadenza, gli integrati raramente teorizzano, e più facilmente operano, producono, emettono i loro messaggi quotidianamente ad ogni livello. L’Apocalisse è un’ossessione del ‘dissenter’, l’integrazione è la realtà concreta di coloro che 'non dissentono’. L’immagine dell’Apocalisse va rilevata dalla lettura dei testi 'sulla’ cultura di massa; l’immagine dell’integrazione emerge dalla lettura dei testi 'della’ cultura di massa. “
Umberto Eco, Apocalittici e integrati. Comunicazioni di massa e teorie della comunicazione di massa. (Libro elettronico Bompiani; edizione originale 1964)
La città delle ombre di Paolo Fumagalli
Vi segnaliamo il nuovo romanzo di
Paolo Fumagalli .
Titolo: La città delle ombre
Autore: Paolo Fumagalli
Prezzo: 14,90 € cartaceo 2,99 € ebook
Pagine versione cartacea: 260
Editore: Dark Zone
ISBN: 9791280077196
Genere: Urban fantasy
Data di pubblicazione: dicembre 2020
Copertina di Livia De Simone
Il romanzo è di genere urban fantasy, con tratti dark e horror. Si basa sulla fusione di…
■ 📚* 네가 혼자서 울지 않았으면좋겠다 ▷ per esercitarsi entrando nel vivo della #LinguaCoreana!🇰🇷 📖
…………… Face to Face 🎯 with a Korean Authentic Text › ✨
#Book in #korean for your own reading pleasure! ✅ …
Segnalazione: ANIMA VIOLATA di PENELOPE WHITE
Ciao,
oggi vi presento un libro di un’autrice che so che molti amano.
Buona…
A pochi mesi dalla rottura con il fidanzato, Sveva torna in Italia per lavoro dopo aver vissuto a lungo a New York. Si aspetta di trovare un po’ di tranquillità e riposo dalla vita frenetica newyorkese ma deve presto ricredersi. Suo fratello Enrico, calciatore professionista, è determinato a farle trascorrere un'estate indimenticabile tra festini, serate in barca, vacanze improvvisate insieme ai suoi compagni di calcio, compreso Kieran, l'uomo più arrogante che Sveva abbia mai conosciuto. Tra i due è odio a prima vista. Kieran non sopporta l'aria saccente di Sveva, Sveva detesta i modi di fare di Kieran. Enrico non ha nessuna intenzione di rinunciare al suo migliore amico né tantomeno ai suoi piani per la sorella. Di tempo insieme ne passeranno parecchio e chissà che dietro tutto quel disprezzo possa nascondersi qualcosa di più potente.
Io sono rivestita di cicatrici, di tagli, di segni, di macchie di buio senza una stella, sono decorata della sofferenza più estrema, e lui ha saputo vedere quanto valore ho, al di sotto di tutto; ha preso un pennello e ha tracciato una linea passando di livido in livido, disegnando qualcosa di nuovo, qualcosa di singolare e sublime, prendendo quel dolore, quella sofferenza, e creandone una scultura di cristallo, lasciando un fiore al centro, posato sul bordo. Quel fiore sono io.
Quando Apollo s'invaghì di Atena
E anche sta notte ti penso
Fisso il cielo chiedendomi se magari mi stai pensando anche tu
Ripenso a tutto quello che ci siamo detti
Le promesse non mantenute
I baci
Le lacrime
Gli abbracci
La mia mente viaggia, scoppio in lacrime a pensare che non ci sei più. Poi un pensiero triste mi invade. Magari ora sei felice, hai qualcuno che t’ama più di me e io che volevo essere un capitolo della tua vita, non so nient’altro che una pagina accartocciata in un libro che non mi appartiene
Ti amo, buonanotte
Una volta, una stellina tutta sola nel cielo scuro della città mi disse: “Sai, io da quassù ogni notte vedo il mondo addormentarsi; persone che stanche della giornata di lavoro si buttano nel letto dopo aver guardato il cellulare per ore, vedo famiglie che finito di sparecchiare la tavola si addormentano insieme sul divano davanti al televisore acceso, bambini che vanno a letto controvoglia dopo i mille rimproveri dei genitori che non vogliono farli giocare, vedo coppie innamorate che tra un bacio e l'altro vivono le loro notti d'amore, e anime solitarie come te, che invece di dormire salgono sui tetti dei palazzi ammirando me, l'unica stella nel cielo, sperando che io possa realizzare i loro desideri da sognatori… Le luci delle case, che mano a mano si spengono una dopo l'altra lasciando spazio alla notte che avanza senza che nessuno se ne accorga. I gatti che silenziosi camminano sui tetti alla luce dei lampioni. E le speranze di ognuno, che spera in un indomani migliore…
Ti chiederai perché io ti stia dicendo tutto questo… Ebbene cara mia Anima Solitaria, in questa buia oscurità c'è una cosa che mi ha colpita: vedo due mani, che ancora non sono riuscite a toccarsi e, una di queste è proprio la tua… ”
Questo è quello che mi disse. Per tutto il tempo non ho osato parlare, perché sapevo che quando una stella ti parla significa che ha qualcosa di importante da raccontare, ma se in tutto il mondo un dettaglio l'ha colpita, in quelle mani, si nasconde qualcosa di speciale…
Una volta, una stellina tutta sola in cielo, in una notte buia come le altre, mi rivelò che stava vegliando sul mio destino.